Intervista – EMMA NOLDE: sul palco divento una leader

Emma Nolde ha ventidue anni ed è uno dei nomi da tenere d’occhio nell’ambito della nuova canzone d’autore.

Il suo esordio discografico risale al 2020 con il disco “Toccaterra”, che arriva nella cinquina delle targhe Tenco 2021 nella categoria opera prima. Sebbene la sua attività live abbia impattato con le limitazioni del Covid Emma è riuscita nel 20 e 21 a proporre la sua musica dal vivo (LEGGI QUI RECENSIONE LIVE).

Dopo il disco d’esordio Emma ha pubblicato un singolo in collaborazione con Generic Animal (“Un mazzo di chiavi, un ombrello lì in mezzo”) con cui ha fatto anche una serie di concerti. Ora, anticipato dal singolo “Respiro”, prodotto dalla stessa Emma Nolde e Francesco Motta, l’artista è pronta per il suo secondo album che uscirà in autunno.

Prima dell’uscita dell’album c’è un tour estivo (strategico) (LA STESSA ALTEZZA TOUR) che sta portando la giovane cantautrice toscana in giro per l’Italia. L’abbiamo raggiunta poche ore prima della sua data fiorentina e ci siamo fatti raccontare dalla protagonista cosa succede in queste date.

Raccontaci di questo concerto

È un concerto nuovo rispetto al passato perché oltre al vecchio disco, che suoniamo tutto, ho inserito dei brani del nuovo album, degli inediti, incluso il singolo. Questo mi permette anche di vedere le reazioni del pubblico. Sul palco c’è una nuova formazione con batteria, sax e viola, due strumenti che amo molto e poi io alla chitarra e alle tastiere elettroniche. È un live completo con momenti più up che poi scendono, c’è molta dinamica, una scaletta per annoiare il meno possibile. Anche se ci sono momenti in cui il live si distende per emozionarmi ed emozionare facendo sì che la gente possa gustare il tempo dilatato fatto però con convinzione e consapevolezza perché altrimenti se pensi di annoiare hai una fretta innaturale di terminare. Oltre alla musica c’è anche un aspetto visuale.

Cioé?

Siamo solo vestiti di bianco con accenni arancione che aumenteranno nel corso del tour perché il colore arancio è importante in questo nuovo percorso. Sporchiamo i vestiti con la bomboletta sino a farli quasi arancioni. Non posso però dire di più. Lo spiegherò con il disco.

Cosa è cambiato in questo disco?

Io in prima persona. È cambiato il mio modo di scrivere e di cosa scrivo. Il primo disco aveva canzoni composte dai 15 ai 18 anni e raccontavano quel periodo in cui i cambi sono molto veloci, tra i 18 e i 20 cambia ancora molto ma in maniera diversa. Questo disco l’ho curato dall’inizio alla fine, l’altro avevo lasciata molta espressività agli altri. È un album più maturo testualmente più adulto.

Quanto il singolo “Respiri” rappresenta il disco?

È un picco del disco che non lo racconta, è un episodio unico scritto e arrangiato senza pensare, ma cercando di fare un pezzo divertente e istintivo unico nel disco. Abbiamo sperimentato molto. Anche gli altri inediti non rappresentano completamente il nuovo album, ma ne fanno parte. Sono i brani più movimentati dell’intero lavoro, ma ne rappresentano il mondo sonoro.

Come sono adesso e come sono cambiate le reazioni del pubblico?

È un paragone difficile. Nel tour di “Toccaterra” non riuscivo a capire sino in fondo perché ero nervosa e molto concentrata; era difficile accorgersi delle reazioni. Ora invece sono più rilassata e noto molte più cose. E così ogni volta è una sorpresa dopo i concerti trovare persone molto soddisfatte che non avevano mai ascoltato le mie canzoni o lo avevano fatto per caso. Il fatto che poi abbiano iniziato a interessarsi è stato molto piacevole. Sta andando dunque bene. A fine concerto ho la percezione, a pelle, di essere riuscita a coinvolgere anche chi non lo era particolarmente. Abbiamo messo in conto questo tour estivo per “farci conoscere” ed è per questo che abbiamo deciso di far uscire in autunno il disco, dopo il tour, cosa che solitamente non si fa. Si è deciso di puntare molto di più sul tour nei club.

Non è anche perché la tua musica è più da club?

Certamente, nonostante la scaletta strutturata in questo modo, specifico per l’open air. In un club è tutto meno faticoso.

Chi sono i produttori del live?

Tutto quello che viene suonato è stato fatto da me, intro, connessioni. Sono idee mie alcune poi sviluppate con i musicisti.

Come ti senti sul palco?

Molto bene, è un momento di sfogo. I miei amici sono stupiti perché trovano che mi trasformi. Io nella vita non sono una “leader” ma sul palco mi sento responsabile e questo mi aiuta a farmela godere, a godere il momento. Durante i concerti esce una parte di me che non esiste in altri momenti. Penso di avere sempre avuto questa cosa, ma ora ho più consapevolezza, prima era tutto più istintivo e ora va bene così. Il live è un momento terapeutico in cui mi sento responsabile anche per chi suona con me, per questo cerco d’interagire, oltre che con il pubblico, pure con la band e ciò si trasforma in carica assoluta. Alla fine però scendo esausta e spremuta.

Tu sei di Empoli e stai per esibirti a Firenze. Cosa significa per te suonare in questa città?

Firenze è la “data di casa”. È quella in cui vengono molti conoscenti. È un evento a metà tra la visita parenti e una pizzata tra amici. Questo non mi preoccupa, anzi mi piace, mi emoziona.

Intervista di Luca Trambusti per musicadalpalco.com (Clicca per leggere l’intero articolo)

IL TOUR 

19 Lug Ultravox – Firenze
22 Lug Tv Spenta Dal Vivo – Rapolano (Si)
23 Lug Apolide Festival – Vialfrè (To)
24 Lug Balena Festival – Genova
02 Ago Festambientesud – Vieste (Fg)
09 Ago Farm Festival – Putignano (Ba)
11 Ago Polifonie Music Festival – Rivello (Pz)
12 Ago Color Fest Maida (Cz)
26 Ago Musiklarenia – Capodarco (Fm)

WEB & SOCIAL 

https://www.instagram.com/emmanlde

 

photo Marco Previdi

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