Giuseppe La Spada il 5 luglio, nel contesto di Eolie Music Festival, realizzerà la sua performance Replanting Human Being.
Un progetto artistico firmato dall’artista siciliano e prodotto e supportato da 2 Changing Art, che offre momenti di riflessione e stimola la generazione di una nuova consapevolezza ecologica.
Replanting Human Beings è una performance artistica immersa nella natura che raccoglie in sé molteplici sfaccettature: è un rituale, una somma di intenzioni collettive che fa avvicinare i protagonisti della performance alla natura, stimolando il pensiero tra i protagonisti e gli spettatori.
La vera urgenza è quella di rivedere l’approccio del genere umano, con nuove consapevolezze e nuovi innesti, fluidi non contaminati capaci di dare ancora delle chance alla nostra sopravvivenza, non solo in senso temporale, ma soprattutto in senso valoriale e spirituale”
L’abbiamo intervistato alla vigilia del Festival e della performance.
L’INTERVISTA
Venerdì 5 luglio realizzerai all’interno del calendario del EOLIE MUSIC FEST 2024, “Replanting Human Beings”, un progetto artistico che offre momenti di riflessione e stimola la generazione di una nuova consapevolezza ecologica. Ci racconti come nasce l’idea?
L’idea nasce dal desiderio di alimentare un vero cambiamento nel modo di pensare e sentire, potrei parlare di ecologia del pensiero.
Mentre scienziati e politici suggeriscono l’atto di piantare alberi come una delle possibili soluzioni ai cambiamenti climatici – atto che nelle nostre menti diviene automaticamente “esiste una soluzione posso continuare a vivere normalmente.
Io invece credo sia necessario cambiare il nostro approccio al problema. Non c’è una soluzione che ci permetta di continuare a vivere esattamente come abbiamo fatto finora. Abbiamo bisogno di un nuovo essere umano che possa recuperare il rispetto e la relazione con il pianeta tipica dei primi esseri sul pianeta, da qui la mia provocazione delle piantagioni di nuovi esseri umani.
Nella tua performance coinvolgerai artisti, istituzioni, cittadini e turisti. Come sarà questa esperienza?
Sarà letteralmente una messa a dimora, come si fa con gli alberi: chiunque voglia partecipare alla performance entrerà nel terreno, in più reciterà una parola – da me definita metaforicamente un innesto migliorativo – proprio perché così come un albero che non da frutto ha la necessità di essere innestato, anche noi necessitiamo intenzioni nuove e più efficaci.
Lo stesso performer motiverà alla comunità presente la scelta fatta attraverso una piccola spiegazione. Il tutto sarà documentato per diventare una mostra, un libro e un video per incontrare e ispirare gli altri.
Nei tuoi set fotografici compare spesso l’acqua, il mare e la tua Sicilia. Quale è il tuo rapporto con il mare e con questa terra?
Il mare per me è un teatro e una delle mie più grandi fonti di ispirazione.
L’acqua in generale è l’elemento per eccellenza legato alla vita dell’essere umano e alla sua sopravvivenza.
La mia indagine artistica muove su questa relazione: nascere in Sicilia è stato sicuramente un vantaggio notevole per poter acquisire parametri estetici, e per poter osservare come alle volte l’uomo dia per scontato questa bellezza e la sua conservazione.
Nina Simone diceva che è un dovere di un artista riflettere i suoi tempi. Con le tue immagini cerchi di rappresentare lo stato del pianeta?
Tanti artisti come lei hanno indicato un utilizzo dell’arte indirizzato e finalizzato a un miglioramento sociale, penso a Joseph Beuys che parlava di arte scultura sociale.
Io dal 2006 ho deciso di impegnarmi per sensibilizzare la società sulle tematiche ambientali e da quando ho compreso che la più grande forma di inquinamento risiede proprio dentro di noi, ho capito che non esiste separazione nei settori della vita. L’unico contributo che posso e voglio dare è proprio aumentare questa consapevolezza, soprattutto nei confronti delle nuove generazioni.
Quale è il rapporto con la musica? E quale concerto del Festival sicuramente andrai a vedere?
La musica per me è l’origine di tutto, anche del mio lavoro visuale. Ho avuto il privilegio di lavorare con grandi artisti come traduttore visivo: questo mi ha permesso di comprendere il potere sinestetico e multimediale dei linguaggi.
Riguardo al festival spero di poter assistere a tutti i concerti, mi incuriosisce soprattutto ascoltare le cose che non conosco.
Cosa ne pensi dell’intelligenza artificiale applicata all’arte? Può il tecnicismo superare la creatività?
Penso che sia inevitabile la commistione dei linguaggi e ma credo che il “come” sia più importante del “cosa”. Come ars combinatoria può offrire spunti interessanti.
Il tecnicismo ha sempre offerto output nuovi e quindi lo stesso sarà per l’intelligenza artificiale. Ma, come diceva Kandinskij, ogni opera è figlia del proprio tempo e madre dei propri sentimenti. In questa bulimia dell’immagine credo sia importante quello che emergerà e resterà, passato lo stupore tecnico.
Finché resteremo umani avremo bisogno di sentimenti e solo gli autori sanno trattarli e generare progetti, non sarà solo una questione di singola opera ma di progetto artistico, in questo siamo avvantaggiati come esseri umani.
Potresti elencare i tuoi cinque artisti preferiti di tutti i tempi?
Ryuichi Sakamoto, Andréj Tarkóvskij, Vasilij Kandinskij, Joseph Beuys, Franco Battiato. Sono stati tutti molto importati per il mio percorso, un percorso multimediale.
Ricordi la prima mostra che ha illuminato la tua visione artistica? E l’ultimo?
Il primo contatto forte per la mia visione artistica è stato un libro: “Lo spirituale nell’arte” di Kandinskij. La prima mostra è stata invece una Biennale degli anni novanta, ha cambiato per sempre la mia percezione dell’evento artistico. Quando due anni fa vidi il mio nome su di un padiglione, anche se per un contributo piccolo, è stato proprio un déjà-vu.
Uno scatto che non hai ancora fatto e ti piacerebbe fare?
Mi piacerebbe fotografare la prima acqua apparsa sul pianeta.
Quando è stata l’ultima volta che hai fatto qualcosa per la prima volta? E soprattutto, cosa hai fatto?
Un mese fa, ho partecipato a una cerimonia per l’Acqua in Indonesia dove pregavano per questo elemento anche i capi di stato, è stato bello sentire e vedere un approccio che noi occidentali non abbiamo.
Cosa c’è nel tuo studio? Hai dipinti, sculture, piante, tecnologia?
Ho delle piante, delle orchidee, un bonsai, le mie foto, un vinile dell’ultimo lavoro fatto con Sakamoto, una piccola collezione di Beuys, e soprattutto una foto di una sua azione: “Difesa della Natura” che per me è un mantra.
Se fossi il direttore di una rivista d’arte, chi vorresti che comparisse in copertina? E perché
Mi piacerebbe vedere qualcuno fuori dai classici giri, qualcuno che abbia veramente a cuore le sorti del pianeta e dell’essere umano.
L’ARTISTA
Nato nel 1974 a Palermo, cresce a Milazzo.
Nel 2002 si laurea con lode in Digital Design presso l’Istituto Europeo di Design di Roma, dove rimane come docente fino al 2004. Nel 2006,
riceve il premio alla carriera in Arti Visive dalla stessa istituzione.
Nel 2007 vince il prestigioso Webby Award per la categoria netart , con il sito web Mono No Aware , un progetto web ecologico a supporto del progetto Stop Rokkasho fondato dal premio Oscar Ryuichi Sakamoto.
L’anno successivo lavora al fianco di Sakamoto e Fennesz nella tournée Cendre , che si conclude con l’indimenticabile spettacolo finale a Ground Zero, New York.
Nel 2009 lavora ad Afleur , un progetto artistico che in seguito si traduce in uno spettacolo dal vivo e in un libro-oggetto ecologico (2010). L’opera è stata anche parte della mostra d’arte Digitalife 2 , tra le opere di Marina Abramovic, Christian Marclay, Carsten Nicolai, Ryoichi Kurokawa e molti altri eminenti artisti contemporanei. La sua foto è stata scelta come immagine rappresentativa dell’evento.
Nel 2011 mette in scena un imponente albero in Piazza Duomo a Milano con la partecipazione di oltre 600 persone, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dell’inquinamento.
Nel 2012 cura With All Your Senses , un evento per Ca’ Del Bosco dove crea un’opera d’arte interattiva multisensoriale molto apprezzata dalla critica e dalla stampa. Nello stesso anno, insieme a Ryuichi Sakamoto, crea il video Hana no ame per il progetto Kizuna World per raccogliere fondi per le vittime del terremoto in Giappone.
Nel 2014 la sua manipolazione digitale è esposta nella Tate Loud Collective, alla Tate Britain.
Nel 2015 la sua opera Migrantsviene esposto digitalmente al Louvre, Exposure Award, mentre nell’ottobre dello stesso anno l’artista presenta Sublimis , alla Triennale di Milano. Questo progetto interdisciplinare legato a Umani e Acqua è sviluppato in collaborazione con affermati scienziati e artisti internazionali, come Ryuichi Sakamoto che ha creato per l’occasione la composizione musicale indentata Shizen no Koe .
Lo stesso progetto viene presentato anche al Seaport Museum di New York nel 2016 e sempre lo stesso anno l’Ecomuseo del Mare di Palermo ospita la sua mostra personale, Underwater .
Nel 2017 Shizen no Koe , la sua installazione interattiva sull’acqua, viene esposta durante ‘Festival for the Earth’ al Museo Oceanografico di Monaco alla presenza di S.A.S. il Principe Alberto II.
Nel 2018 partecipa alla mostra Idesign, Manifesta 12 Collateral a Palermo con Fluctus , un’enorme installazione in plastica. Nello stesso anno il suo lavoro è esposto anche nella mostra Re-Use , tra artisti come Man Ray, Duchamp, Manzoni, Christo, Pistoletto, Penone, Tony Cragg, Damien Hirst. [etc.]
Attualmente vive e lavora a Milano, abbracciando la sua incessante ricerca sul rapporto uomo-natura come missione artistica estetica e al tempo stesso etica, con l’obiettivo di dare un contributo concreto alla società umana.
IL FESTIVAL
EOLIE MUSIC FEST è un festival che rappresenta un unicum nel panorama delle rassegne estive, unendo arte e cultura alla musica in un cartellone di proposte ricco e armonico.
In programma dal 5 al 7 luglio a Salina, Lipari e Panarea (con un’anteprima speciale il 4 luglio a Capo d’Orlando Marina), EOLIE MUSIC FEST è a tutti gli effetti un crocevia di esperienze artistiche che vedrà la partecipazione di musicisti, artisti visivi e performer, per permettere a tutti gli spettatori di vivere a pieno l’esperienza di combine art, ovvero la contaminazione tra diverse discipline artistiche per creare opere uniche e momenti coinvolgenti.
Il cartellone di proposte artistiche di EOLIE MUSIC FEST arricchisce l’esperienza del pubblico e stimola la collaborazione tra artisti di diversi ambiti, incoraggiando l’innovazione e la creatività.
IL CAST: ELISA, DIODATO, SUBSONICA, WILLIE PEYOTE, MARLENE KUNTZ, SERENA BRANCALE, ERLEND ØYE (FROM KINGS OF CONVENIENCE), DJ RALF, ENSI & NERONE (BRAVA GENTE), BOSS DOMS, LOLLINO, MATISA SILENT BOB & SICK BUDD, HANNES BIEGER.
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