“Dormi” è il nuovo lavoro discografico di Emma Nolde. Un disco intimo e introspettivo che segue il debutto del 2020 “Toccaterra”.
Il secondo disco è sempre una prova importante, soprattutto se il debutto è stato acclamato da pubblico e critica.
Emma con “Dormi” ha senza ombra di dubbio confermato il suo talento portandola ad essere una delle voci più interessanti del nuovo panorama musicale italiano.
Quando piove forte devi ripararti e questo disco è stato il mio riparo.
Ecco il disco raccontato dalla stessa Emma.
TRACCIA PER TRACCIA
1. FUOCO COPERTO
Questo brano suona come suona casa mia. Se ci fate caso la primissima cosa che si sente è un“ciao” molto riverberato, quello è il ciao acuto di mia mamma che mi saluta quando entra dalla porta. Quando lo ascolto vedo le colline vuote, i fuochi spenti di chi lavora la terra e una me ventenne che guarda fuori dalla finestra e ha fame di fare. Il titolo si rifa alla parola “coprifuoco”, che non serve spiegare perché abbia segnato i miei vent’anni.
2. VOCI STONATE
“Voci Stonate” è un inno. Siamo io e i miei amici. Noi come tantissime altre persone siamo quelli che stanno in disparte e si prendono la briga di dire che non sono d’accordo, fingono di essere indipendenti e poi non sanno reggere lo sguardo delle persone a cui tengono davvero. Siamo le voci stonate, sgangherate, storte. È la canzone che ho scritto più tempo fa e ha cambiato format ante volte, proprio come noi.
3. LA STESSA PARTE DELLA LUNA
è uno dei brani più importanti che abbia mai scritto, non tanto per il disco o per la canzone nella sua forma, è importante perché ha avuto un ruolo, mi ha aiutato come può aiutarti una persona o un farmaco. Essere lontani fisicamente da qualcuno che amiamo costringe a vedere le cose da un altro punto di vista. O abbassi gli occhi o li alzi. Io li ho alzati e mi sono resa conto che anche quando tutto è diverso, quando non c’è più contatto perché si è dall’altra parte del mondo, anche quando una storia finisce c’è sempre una cosa che vediamo uguale. E così mi ha confortato pensare che un giorno avrebbe alzato anche lei gli occhi al cielo e avrebbe visto la stessa identica cosa che stavo vedendo, come se stessimo assistendo a uno spettacolo in un teatro grande come un continente e ci fossero state assegnate due sedie distanti. Lo spettacolo è lo stesso, la protagonista è sempre la luna. Così mi sono sentita vicina
4. DORMI
“Dormi” è una carezza, una “mano sugli occhi”, una ninna nanna cantata da chi non riesce ad addormentarsi. È il momento in cui le cose non sono sotto il nostro controllo, è l’attimo prima del sonno, un invito a sognare mondi diversi, andare oltre il reale per non impazzire.
5. RESPIRO
è l’ultima canzone che ho scritto durante le session in studio degli scorsi mesi ed è anche la più impulsiva e autoironica. È nata in modo istintivo da un beat che ho fatto, ero felice e avevo bisogno di seguire quella spensieratezza. Quando l’ho fatto ascoltare a Motta abbiamo deciso subito di lavorarci, e ho scritto la seconda parte in studio con lui a Roma. È un brano che è nato in modo talmente spontaneo che volevo che spontaneamente venisse pubblicato. Senza mezze misure. Ci diverte suonarlo, avevo bisogno di qualcosa di così trascinante, di un flusso in cui potersi perdere
6. NON SO CHI SEI
“Non so chi sei” è la sensazione di quando pensi di sapere tutto di una persona ma in fondo sai di non sapere niente. Quando sai tutto ciò che è di routine ma niente di ciò che sente davvero. È una canzone talmente coerente a come stavo che ha un odore preciso, sa di aereo, di viaggio, di posto diverso da casa, di lenzuola di albergo. Tutto il disco ha la distanza e l’immobilità come temi principali, in questa canzone c’era quella persona che come me si muoveva e faceva cose, mentre fingevamo entrambi di essere felici.
7. TE NE SEI ANDATA PER BALLARE
Mia sorella se ne andata da casa a 13 anni per ballare. È sempre fuori e si sta realizzando. Questo penso che spieghi già tutto .È il pezzo in cui Motta è stato più determinante di tutti, non a caso per me è la canzone migliore del disco, senza di lui non sarebbe stata la stessa cosa. La frase che dà il titolo alla canzone non era nel testo inizialmente. In studio Francesco continua adire che manca qualcosa. Dice “raccontami meglio la storia” rispondo “Niente mia sorella a 13 sene è andata per ballare”. Lui mi ferma e dice “È questa la cosa che devi dire <<Te ne sei andata per ballare e io volevo ballare con te>>”Lo ringrazierò per sempre. È quello che avevo bisogno di dire.
8. STORIA DI UN BACIO
È la dilatazione di un attimo, è un elastico che si tende, descrive quello che succede in un secondo. L’avvicinarsi, l’incoscienza e poi il tuffo. Il primo bacio con qualcuno è sempre come tuffarsi, quando sei al margine devi avere la giusta dose di incoscienza, smettere di pensare e accettare anche che possa andare male. A me sembra uno dei gesti più coraggiosi che esistano, un’invasione pacifica.
9. CQVT
Quella sensazione di quando sei in una relazione e stai talmente bene da non voler fare altro che stare con l’altra persona e vivi sensazioni contrastanti, da una parte la consapevolezza di dover fare, dall’altra l’estasi che dà la compagnia. Se i giorni durassero di più riusciremmo a goderci meglio entrambe le cose. O forse no, è solo una scusa.
10. TI PROMETTEREI
È una promessa al condizionale. Vorrei farlo, ma per ora aspetto.
Stavamo registrando le batterie in uno studio diverso dal solito e Motta alle sette di sera mi dice “abbiamo un’ora vai al piano e registra Ti Prometterei in presa diretta”. Era un giorno particolare, soprattutto personalmente e c’erano tante persone in studio (di solito eravamo io e Francesco da soli). Mi ricorderò per sempre quel momento. Ha avuto senso farla così, piano e voce le persone intorno, nient’altro.
SCORE: 7,25
DA ASCOLTARE SUBITO
Respiro – Te ne sei andata per ballare – Storia di un bacio
DA SKIPPARE SUBITO
Nulla. Da ascoltare dall’inizio alla fine!
TRACKLIST
L’articolo Recensione: EMMA NOLDE – “Dormi” [Traccia per traccia] proviene da Newsic.it.