Ho sempre amato gli Everything But The Girl dai tempi di “Eden”, a mio parere uno dei dischi essenziali degli ultimi 40 anni! E dopo avere ascoltato “Fuse” continuo sempre più ad amarli e non riesco a rendermi conto di come sia stato possibile passare così tanto tempo senza loro nuova musica!
Tracey e Ben sono la commistione sonora perfetta. La loro vita privata collima con quella professionale.
Nel 1999 sembrava che il fantastico negozio delle meraviglie musicali, dove vendevano tutto tranne che la ragazza, avesse chiuso definitivamente la serranda a causa della malattia di Ben.
La coppia (insieme anche nella vita) si è ritirata alla quotidianità domestica, crescendo i loro tre figli.
Ben ha fondato l’etichetta dance Buzzin ‘Fly e ha pubblicato musica da solista; Tracey ha realizzato album e scritto diversi libri brillanti sulla sua vita musicale e le sue ispirazioni.
Nel frattempo, la vita passava.
Poi è arrivata la pandemia e il rigoroso autoisolamento. In questo periodo è nata l’idea di realizzare nuova musica.
Tracey ha convinto Ben a tornare ed hanno annunciato l’album finito in modo altrettanto discreto:
Ho pensato che vi sarebbe piaciuto sapere che io e Ben abbiamo realizzato un nuovo album degli Everything But the Girl”, ha twittato Tracy. “Uscirà la prossima primavera”.
È uscita a cena ed è tornata semplicemente alla vita famigliare di tutti i giorni.
Il risultato di questa narrazione sono dieci canzoni per 35 minuti. 10 canzoni che ancora una volta non posizionano il duo da nessuna parte nel caleidoscopio della musica.
La loro maggiore capacità è forse stata negli anni proprio questa; la duttilità e versatilità nel continuare a cambiare e spaziare: dal new jazz degli inizi mai più ripercorso, alla musica house, passando per il dubstep, la dance più elettronica, l’indie-pop e le varie sperimentazioni.
Questa loro mutare continuamente si legge ancora nelle varie tracce di questo ultimo lavoro, dall’elettronica sincopatica con il basso super penetrante dall’iniziale Nothing Left To Lose, all’intimità sognante, dissoluta e malinconica della successiva Run A Red Light e passando per i suoni trip, oscuri di Caution To The Wind (la mia favorita).
Tuttavia, man mano che l’album si apre, diventa chiaro che non si tratta di un progetto che riprende solo le intuizioni del passato, ma c’è voglia di sperimentare e trovare nuove soluzioni, come nel caso della teatrale When You Mess Up o delle delicate distorsioni di Interior Space.
In “Fuse” c’è tanta vita della coppia. Ci sono le preoccupazioni per come sta andando il mondo, la speranza, le gioie e anche il dolore e la malinconia, come nel caso della toccante Lost brano dove Tracey ricorda la madre morta.
Alex Petridis, giornalista del The Guardian, ha dato 10 al disco e alla fine della sua recensione scrive:
“Fuse” è un album che riesce ad essere diverso da tutto quello che gli EBTG hanno registrato fino ad ora, eppure è perfettamente in linea con il loro passato: un ritorno per il quale è valsa la pena aspettare.
Condivido pienamente quanto detto!
Un gioiello da ascoltare per il quale è valsa veramente la pena aspettare così tanti anni!
SCORE: 8,50
I VOTI DEGLI ALTRI
The Guardian: 10,00
The Independent: 10,00
Clash Music: 9,00
Nme: 8,00
Rolling Stones Usa: 8,00
Mojo: 8,00
Pitchfork: 7,70
Uncut: 6,00
DA ASCOLTARE SUBITO
Run A Red Light – Caution To The Wind – Lost
DA SKIPPARE SUBITO
35 minuti e 10 brano e mai un momento di noia!
TRACKLIST
DISCOGRAFIA
1984 – Eden
1985 – Love Not Money
1986 -Baby, the Stars Shine Bright
1988 – Idlewild
1990 – The Language of Life
1991 -Worldwide
1992 -Acoustic
1994 -Amplified Heart
1996 -Walking Wounded
1999 -Temperamental
2023 -Fuse
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