I TRAVIS pubblicano il nuovo l’inedito Raze the bar il nuovo estratto da “L.A. Times”, il loro decimo album in studio, disponibile dal 12 luglio 2024 tramite BMG.
La traccia racconta una storia agrodolce sulla chiusura del “Black & White Bar”, un luogo molto amato a New York per la band e decine di creativi locali, dai The Strokes al “Padrino dell’arte di strada” Richard Hambleton.
Raze The Bar utilizza la maestria nel songwriting di Fran per raccontare dell’ultima notte immaginaria nel bar di Greenwich Village con tutti i personaggi frequenti (il personale del bar e i proprietari Johnny T Yerington e Chris Yerington sono ora immortalati nell’artwork del singolo) prima che chiudesse per sempre.
In linea con il tema del brano, ‘Raze The Bar’ vede i Travis circondati dagli amici. Chris Martin dei Coldplay e Brandon Flowers dei The Killers si uniscono alla festa, fornendo voci aggiuntive alla traccia – una testimonianza della stima di cui godno i Travis.
ASCOLTA IL BRANO
Fran ha affermato sul brano:
There was a great bar in New York City. It didn’t have a name but everyone called it Black and White on account of the black and white striped awning that hung over the entrance. They had poetry nights, great DJs, open mic nights. If you played ashow at Irving Plaza or Webster Hall, chances are you ended up at Black and White till the wee small hours. One of the owners, Johnny T, looked after so many artists and bands over the years. If that bar could talk, what a story it would tell.During the pandemic, their landlord refused to negotiate a reduced rent and they had to close. So, in the middle of the night, they turned up with a truck and removed every single trace and fixture of the bar. Then they white washed the whole space so it could never be repeated. ‘Raze the Bar’ is a song about a fictional last night in the bar. Johnny is in there, Jack, Richard and Johnny’s brother and bar co-owner Chris. The cameos were almost an afterthought! I just called Chris Martin in a bit of a panic because I couldn’t figure out what the track sequence should be. When Chris heard it, he was like, ‘That song is the best thing you’ve ever written!’ And because he and Brandon Flowers both live quite near…”.
IL DISCO
“L.A. Times” è un incredibile traguardo che arriva 25 anni dopo che i Travis hanno pubblicato il loro album di successo del 1999 “The Man Who”, un disco certificato 9 volte platino, solo nel Regno Unito.
Prodotto da Tony Hoffer (Air, Beck, Phoenix), L.A. Times è stata scritto da Fran Healy nel suo studio ai margini di Skid Row, Los Angeles, la città che ha chiamato casa negli ultimi dieci anni. Fran descrive L.A. Times come l’album “più personale di Travis da The Man Who”.
Le dieci canzoni che lo compongono riflettono la volontà del loro creatore di cercare di dare un senso alla strada percorsa fino a questo punto, un sentimento che è riflesso anche nella splendida fotografia di copertina dell’album. Riprendendo alcuni dei dischi più amati dei Travis – The Man Who, The Invisible Band e The Boy With No Name – nella cover vediamo di nuovo quattro figure immerse in vasti ambienti, questa volta circondate dal cemento e dallo sfarzo del centro di Los Angeles, di notte. Una formazione invariata sin dalla loro formazione alla Glasgow School of Art negli anni ’90, le coordinate del loro straordinario viaggio insieme sono segnate, in questa occasione, da una serie di suggestive immagini del fotografo di fama mondiale e collaboratore di Travis da oltre 20 anni, Stefan Ruiz.
LA TRACKLIST
1 -Bus
2 -Raze the Bar
3 -Live It All Again
4 -Gaslight
5 -Alive
6 -Home
7 -I Hope That You Spontaneously Combust
8 -Naked In New York City
9 -The River
10 -L.A. Times
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